venerdì 25 maggio 2007

Onsen

Cose da fare assolutamente in Giappone: Andare in una Onsen!!! In una bellissima e rilassante Onsen!

Cos'è un'onsen?
Onsen (温泉, Onsen?) è il nome giapponese per una stazione termale; possono avere bagni termali all'aperto — rotenburo (露天風呂, rotenburo) o notenburo (野天風呂, notenburo) — oppure al coperto, ed essere pubblici (tipicamente gestiti dalla municipalità) o privati — uchiyu (内湯, uchiyu) —, tipicamente gestiti da un albergo locale — ryokan (旅館, ryokan) — o da un bed & breakfast — minshuku (民宿, minshuku).
Sono generalmente collocati in campagna, e sono un'attrazione turistica molto frequentata da coppie, famiglie o gruppi di amici che cercano una fuga dalla caotica vita di città per rilassarsi. I giapponesi considerano importante la "comunione in nudità" (裸の付き合い, hadaka no tsukia), poiché capace di abbattere le barriere e far conoscere nuove persone nell'atmosfera rilassata e familiare dell'onsen.
Nel marzo del 2003 è stato riportato che nelle 2.292 municipalità giapponesi c'erano 3.102 centri termali, con 15.400 strutture di alloggio (spesso ryokan) e 6.740 onsen pubblici; l'afflusso medio era di circa 130 milioni di persone ogni anno.
Gli onsen sono spesso indicati su mappe e cartelli con il simbolo ♨, o con il kanji per "acqua calda" (湯, yu); talvolta si usa invece l'hiragana ゆ (yu), poiché comprensibile anche ai bambini.
Pulizia:
Negli onsen, come nei sentō, ai clienti è richiesto di lavarsi e risciacquarsi accuratamente prima dell'ingresso nelle vasche di acqua calda; i bagni interni hanno rubinetti con terminatore da doccia rimovibile e sgabelli su cui sedersi, per fare doccia e sciampo. È inoltre sempre presente una vaschetta con cui versarsi l'acqua addosso. Fare ingresso ancora sporchi o ricoperti di sapone è ritenuto una grave maleducazione e può causare reazioni indignate da parte degli altri bagnanti; come misura minima si dovrebbe usare la vaschetta per versare acqua sui genitali e sui piedi
Costumi da bagno
Molti onsen tradizionali non permettono ai loro clienti di indossare costumi da bagno nell'onsen, in base alla radicata convinzione che tutto ciò che non sia il corpo nudo sporchi l'acqua. In alcuni onsen più moderni però si può trovare l'atmosfera di un parco acquatico, e in questi casi si incoraggiano i clienti a indossare costumi, soprattutto nel caso di bagni misti.
Asciugamani
I clienti degli onsen portano generalmente con loro nella vasca un piccolo asciugamano che talvolta usano come accappatoio, soprattutto quando percorrono la strada che separa i lavatoi dai bagni. Riguardo all'indossarli quando si è in acqua si pone lo stesso problema dei costumi da bagno; molti onsen hanno cartelli che vietano il contatto tra l'asciugamano e l'acqua, sostenendo che la sporchi. È d'abitudine lasciare l'asciugamano a lato della vasca quando ci si immerge, ma alcuni l'avvolgono sulla testa.
Rumori
Gli onsen sono considerati un posto tranquillo dove fuggire dalla vita di città, e così ci sono spesso divieti e raccomandazioni sul chiasso nelle varie aree dell'onsen; conversazioni tra i clienti sono tollerate e incoraggiate, purché non diventino troppo vivaci e fastidiose per chi si vuole rilassare, mentre l'irrequietezza dei bambini è generalmente tollerata.
Controversia razziale
La fonte Umi jigoku ("inferno di mare") di Beppu
Recentemente alcuni onsen hanno apposto cartelli che vietano l'accesso a non-giapponesi. La cosa si è verificata soprattutto sull'isola di Hokkaido, frequentata dai pescatori russi, ed è cominciata nei sentō che accusavano gli stranieri di ubriacarsi e comportarsi male nei bagni, sebbene possa essere correlata allo stereotipo giapponese che vede gli stranieri come sporchi e maleducati.
Il problema è giunto in tribunale quando nel febbraio del 2001 ad Arudō Debito, uno statunitense naturalizzato giapponese, fu negato l'accesso ai bagni; l'onsen è stato condannato a risarcire con un milione di yen a testa Debito e i suoi due compagni, e la città di Otaru fu invitata dal governo a vigilare sulla tolleranza razziale, anche se il governo lasciò aperta la possibilità di regolamentare l'accesso sulla base della nazionalità con leggi locali.
Nonostante questi casi limitati, gli onsen normalmente non applicano discriminazioni, purché si rispettino le regole di igiene e buona educazione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciaoooo
sono una bentoniana che bel blog che hai e' stupendissimmmmooo !!!
poi mi devi raccontare tutto del viaggio e quanto hai speso che ci vorrei andare anche io

un abbraccio meme

Paola ha detto...

Ciao Meme! Grazie mille per i complimenti!Sono stra felice che il blog ti piaccia! E' Vero, farò anche un post con i costi dettagliati del viaggio!

Anonimo ha detto...

ciao... ho letto l'articolo sui bagni caldi in giappone e ne sono rimasta molto colpita. camplimenti! hai un bellissimo blog e noto con piacere che abbiamo la stessa passione: il Giappone. si, anche io vorrei sapere maggiori dettagli sul tuo viaggio in giappone e se per te non è un problema vorrei sapere quanti anni hai. perchè anche io aspiro ad andare in giappone ma ho solo 15 anni e mi chiedo quanto ancora dovrò aspettare prima di poter realizzare lo scopo della mia vita! baci NaNa